L’installazione di impianti di cogenerazione in condominio. Una analisi sui vantaggi e svantaggi
Un sistema di cogenerazione produce in maniera combinata energia elettrica e termica partendo da un impianto alimentato da un’unica fonte di energia primaria (metano, gasolio, biomasse, ecc.).
La generazione per via termica di potenza meccanica o elettrica è legata, per il secondo principio della termodinamica, alla dispersione di potenza termica. Tale potenza, negli impianti di produzione di sola energia elettrica, viene dispersa nell’atmosfera senza essere utilizzata in alcun modo. L’impianto di cogenerazione consente di recuperare e valorizzare il calore che altrimenti andrebbe disperso nell’ambiente e permette, inoltre, di eliminare il passaggio diretto da energia generata dalla combustione a calore a bassa temperatura.
Il calore di scarico ha alti livelli termici e può essere, dunque, utilizzato per la produzione di acqua calda per usi civili e industriali, per la produzione di vapore per il teleriscaldamento o per i processi industriali, e per il ciclo combinato, producendo una ulteriore quota di energia elettrica.
In una normale centrale termoelettrica, solo il 35% del combustibile viene trasformato in energia elettrica mentre il restante 65% non viene utilizzato e si disperde nell’ambiente sotto forma di energia termica. In questo modo, l’impianto consente di ottenere un’efficienza energetica superiore all’80%.
Applicazione in ambito edilizio. Quanto alla cogenerazione domestica, l’idea di base è quella di produrre una parte dell’elettricità e del calore che occorrono ad un’abitazione utilizzando un micro-generatore di pochi kW elettrici, in grado di produrre un numero di kW termici da due a dieci volte maggiore.
I vantaggi principali dell’impianto di cogenerazione sono legati alla riduzione delle emissioni inquinanti: per ogni KWh prodotto in un impianto di cogenerazione alimentato a metano, si risparmiano 450g di CO2 rilasciata nell’atmosfera. Ciò si traduce in una riduzione del 43% di anidride carbonica rispetto alla produzione separata di energia elettrica e calore.
Dal punto di vista finanziario, la cogenerazione è considerata una fonte di energia alternativa e come tale, gode di tutti gli incentivi previsti dalla legge e dal Piano Energetico Nazionale. In particolare, l’impianto di cogenerazione rientra tra gli interventi incentivabili secondo il DM 28/12/12, decreto “Conto Termico” che dà attuazione al regime di sostegno introdotto dal decreto Legislativo del 3 Marzo 2011, n.28. Tale decreto incentiva gli interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. In funzione del tipo di intervento, ossia dell’efficienza energetica conseguibile con il miglioramento delle prestazioni energetiche dell’immobile e dell’energia producibile con tali impianti, viene identificato l’incentivo. Il contributo alla spese viene erogato in rate annuali per una durata compresa tra i 2 e i 5 anni, variabili a seconda degli interventi effettuati.
In base alle disposizioni fiscali in materia di combustibili, il gas naturale è soggetto al pagamento di un’accisa e un’addizionale regionale.
Gli impianti di cogenerazione godono di agevolazioni fiscali anche sul combustibile utilizzato per l’alimentazione. Secondo le disposizioni fiscali, il gas naturale è soggetto ad un’accisa e ad un’addizionale regionale. In funzione dell’energia elettrica prodotta,per una parte del gas consumato vale un’accisa pari al 30% dell’importo previsto per la produzione di energia elettrica ed un’esenzione dell’addizionale regionale.
Risparmio energetico. Un’altra ragione per l’installazione di un sistema di microgenerazione il risparmio economico atteso nel tempo: occorre una attenta analisi per verificare che le ore di utilizzo annue portino effettivamente ad un vantaggio economico in grado di far fronte ai costi di investimento, gestione e manutenzione che un impianto di cogenerazione comporta. L’impianto produce energia elettrica più economica rispetto a quella prodotta dalle grandi centrali elettriche, poiché prodotta e consumata localmente, evitando le perdite per il trasporto. A parità di produzione, la microgenerazione richiede il 30-40% di combustibile in meno rispetto alla generazione separata.
Una tecnica ancora poco diffusa. Nonostante gli incentivi statali, la cogenerazione non ha ancora avuto il successo atteso, soprattutto in ambito condominiale. La causa di ciò è riconducibile, tra l’altro, alle difficoltà tecniche, economiche e burocratiche che s’incontrano. Uno degli ostacoli principali per l’installazione degli impianti di cogenerazione nei condomini è legato alle società distributrici di energia elettrica, che hanno contratti di fornitura con le singole famiglie, mentre per installare questo tipo di impianto è necessario un unico contatore per tutto il condominio. A ciò si aggiunge, peraltro, la mancanza di norme chiare, che facilitino la connessione alla rete nazionale degli impianti di cogenerazione, consentendo al condominio di attingere elettricità da tale rete quando ne sia necessaria più di quella prodotta e, viceversa, di cedere l’energia prodotta in più a prezzi equi.
Per una maggiore diffusione degli impianti in esame nei condomini, dunque,è auspicabile un maggiore coinvolgimento del legislatore, dell’autorità per l’energia e delle società elettriche, per la definizione di un piano normativo e tariffario che regoli adeguatamente il processo di cogenerazione.
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